n 30

Un consiglio semplice e facilmente applicabile è quello di bere sempre molta acqua e, al contempo, assicurarsi di non trattenere la minzione in quanto il ristagno urinario porta a un peggioramento
dell’infiammazione di questa ghiandola. Frequente bisogno di urinare, alterazione con diminuito calibro e forza del mitto (o getto) urinario, ripetuti risvegli notturni per svuotare la vescica, sensazione di svuotamento incompleto, incontinenza o ritenzione urinaria. Ipertrofia prostatica benigna IPB è un disturbo comune negli over 50. La sua eziologia è sconosciuta, ma probabilmente implica modifiche
nell’equilibrio ormonale associate all’invecchiamento. Una volta confermata la natura benigna della patologia. La prostata ipertrofica, infatti, comprime l’uretra e fa pressione sulla vescica, e ciò ostacola la minzione e genera i fastidiosi sintomi che caratterizzano questa patologia. È importante ricordare, inoltre, che una corretta alimentazione e uno stile di vita adeguato possono efficacemente contribuire a contrastare l’aggravarsi della sintomatologia legata all’IPB. Dal punto di vista alimentare è bene evitare il consumo di alcool e caffè, per l’azione diuretica che manifestano, di grassi saturi (animali), in
quanto stimolano la produzione di testosterone, e di alimenti che possono aumentare la congestione a livello pelvico . È bene aumentare l’apporto idrico (non la sera per evitare i risvegli notturni per urinare) in quanto un maggior apporto di acqua permette di “pulire e svuotare la vescica”. Frutta e verdure fresche, oltre a regolarizzare il transito intestinale grazie alla ricchezza in fibre (la stipsi rappresenta un fattore irritante per la prostata), presentano proprietà antiossidanti nei confronti dei radicali liberi.

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funghi medicinali

tende a migliorare il flusso
urinario e a ridurre l’aumento
di volume della prostata, perché
inibisce la 5-alfa-reduttasi
che trasforma il testosterone
in DH-testosterone, responsabile
dell’ingrossamento della
prostata. Inoltre, blocca altre
sequenze biochimiche che producono
la crescita della prostata
(Noguchi et al., 2008; Zaidman
et al., 2008). Anche il Maitake
è in grado di ridurre l’ingrossamento
della ghiandola e di
ripristinare il normale flusso
Il Cordyceps aumenta nel testicolo
(cellule di Leydig), quando
è carente, il testosterone, l’ormone
che regola il desiderio,
l’erezione e la soddisfazione sessuale
(Huang et al., 2001).
Tende, inoltre, ad accrescere
l’afflusso sanguigno ai corpi
cavernosi del pene (le strutture
cilindriche che, riempendosi
di sangue, permettono l’erezione),
rafforzando l’erezione
(Pan et al., 2011). Uno studio
condotto su 189 pazienti ha
registrato un miglioramento
della sessualità, sia nell’erezione
sia dell’impotenza, nel
36% dei casi (Wan et al., 1988).
Infine possiede un effetto ansiolitico
e antidepressivo, che
migliora lo stato psico-emotivo
e contrasta la sterilità, favorendo
l’aumento del numero
e della mobilità degli spermatozoi
(Zhu et al., 1998-I e
1998-II).
Occorre sapere, infatti,
che anche il Reishi è molto potente:
inibisce la 5 alfa-reduttasi
che trasforma il testosterone in
DH-testosterone, una sostanza
responsabile dell’ingrossamento
della prostata. Inoltre,
blocca altre sequenze biochimiche
che comportano
l’ingrossamento della prostata.
Nei casi più complessi si può
aggiungere anche Polyporus,
un rimedio particolarmente efficace
per la prostata, sia come
prevenzione (protegge vescica
e apparato urinario) sia come
cura. Nella prostatite il Reishi e
l’Agaricus hanno avuto risultati
molto interessanti.
L’Agaricus ha un forte effetto
antibiotico (Bernardshaw et al.,
2006), per merito anche della
sostanza battericida 13ZE-LOH
(Osaki et al., 1994), e un buon
effetto antivirale (De Sousa
Cardozo et al., 2011).

tè verde

È risultato significativo nella prevenzione
dei tumori dell’endometrio,
del cavo orale, del polmone e
della mammella. E tutti questi risultati
si sono dimostrati statisticamente
significativi rispetto al tè nero. L’EGCG è una catechina, cioè un componente polifenolico, abbondantemente
presente nel tè verde. che svolgerebbe, oltre a una azione sul peso corporeo, anche attività antiossidante, riduzione della insulino-resistenza, capacità ipolipemizzante e addirittura anche proprietà antineoplastiche. L’EGCG è anche in grado di aumentare la termogenesi e di indurre sazietà. Sono poi stati documentati effetti sulla insulinoresistenza, una protezione contro l’ossidazione, soprattutto delle LDL, e un maggiore rilascio di monossido d’azoto (NO) da parte dell’endotelio. In altri termini, l’EGCG avrebbe azioni positive un po’ su tutta la sindrome metabolica, a cominciare dalla riduzione del peso corporeo.
I primi studi clinici condotti sul tè verde,
quindi con somministrazione attiva contro placebo,
hanno riguardato proprio il tumore della prostata e
sono stati condotti una decina di anni fa da un gruppo di
ricercatori italiani guidati dal professor Saverio Bettuzzi
del Dipartimento di medicina sperimentale dell’Università
di Parma. In un primo studio clinico su 60 volontari
con lesioni preneoplastiche è stato dimostrato che l’estratto
di tè verde ha un’efficacia del 90% nel rallentare
l’evoluzione tumorale, confermando l’effetto preventivo.
A distanza di due anni dalla fine nel trattamento, sono
stati controllati i pazienti già trattati, la metà circa delle
persone curate con l’estratto: solo 2 avevano sviluppato
il tumore, contro gli 11 del gruppo non trattato. Il tè
verde si è pertanto dimostrato significativamente utile
come vera terapia precoce per le lesioni precancerose,
che oggi non vengono trattate affatto. I principi attivi
che bloccano lo sviluppo delle cellule tumorali sono le
catechine. L’evoluzione della lesione in tumore si blocca
davvero, e non viene semplicemente rallentata. Non
solo, l’effetto dell’estratto sembra molto utile anche nei
casi di ipertrofia prostatica benigna.

ortica

Commissione E, OMS ed ESCOP riconoscono l’uso per alleviare i disturbi della
minzione associati a ipertrofia della prostata di grado I e II. La
frazione polisaccaridica manifesta azione antinfiammatoria: l’azione
antiedemigena può avere un ruolo importante nella riduzione
dell’ostruzione cervico-prostatica contribuendo a migliorare il quadro
funzionale.
Sembra, inoltre, che alcune frazioni presenti nel fitocomplesso della
pianta (lectine, sitosteroli ecc.) siano in grado di inibire, con un
meccanismo che non è stato ancora chiarito, la crescita delle cellule
prostatiche.

curcuma

Numerosi studi ne hanno poi validato anche le proprietà coleretica, colagoga, antiflogistica e antiossidante per citarne le principali. Nella Sindrome dell’intestino irritabile le proprietà che si sono rivelate efficaci sono quella spasmolitica, antibatterica e antinfiammatoria che hanno permesso di ottenere un miglioramento del punteggio del dolore e disagio addominale prima e dopo il trattamento di 8 settimane.

broccoli

Questi vegetali sono
particolarmente ricchi di sulforafani, glucosinolati e
altri antiossidanti. I sulforafani sono gli agliconi della
glucorafanina (o sulforafano glucosinolato) naturalmente
presente in tutte le specie Brassica. I broccoli contengono vitamina A, essenziale per il buon funzionamento
della vista e per mantenere sana la pelle,
vitamina C, fondamentale per il sistema immunitario,
e vitamina K, molto importante per la coagulazione
del sangue. Inoltre, sono ricchi di sali minerali come
il potassio, il ferro, il fosforo, il calcio e lo zolfo
(al quale si deve il caratteristico odore durante la
cottura), elementi indispensabili per la costituzione
di cellule e tessuti e per l’idratazione cutanea. I
fitoestrogeni presenti riescono a contrastare l’insorgenza
dei tumori connessi all’attività degli ormoni,
quali il cancro alla mammella e quello alla prostata,
ma anche la pianta matura dei broccoli, contenente
indolo-3-carbinolo, ha effetti inibitori del cancro al
seno. Inoltre, il buon contenuto di sostanze antiossidanti,
come polifenoli, carotenoidi, indoli e appunto
il sulforafano, li rende molto utili nella prevenzione
dei tumori che colpiscono l’apparato digerente. Tali
composti sembrano avere effetti benefici anche contro
patologie cardiovascolari, disordini neurologici,
ed effetti di invecchiamento. Quindi il broccolo, con
i suoi polifenoli e il sulforafano è una grande barriera
verde protettiva all’interno delle cellule umane
contro molecole tossiche, chiamate radicali liberi
dell’ossigeno, antagonizzando lo stress ossidativo individuale,
responsabile di un invecchiamento precoce
e di gravi patologie.

prunus

azione antiedemigena e decongestionante. Tali
proprietà contribuiscono a ridurre la sintomatologia disurica (pollachiuria
e nicturia). La sua prescrizione è consigliata anche nel trattamento
delle prostatiti. Studi condotti su cavia hanno dimostrato,
inoltre, che aiuta a mantenere la funzionalità
contrattile della vescica in caso di ostruzione parziale: «fattore
positivo in caso di IPB, poiché questa affezione riduce la capacità
della vescica di contrarsi e quindi di vuotarsi» (Capasso F., 2009).

semi di zucca

la
Commissione E del BfArM approva
l’uso dei semi di zucca per alleviare
i sintomi minzionali correlati all’IPB.
La droga agisce migliorando il
quadro funzionale ma non riduce
l’ipertrofia. Sarebbero coinvolte
anche le frazioni steroidali tramite
un’inibizione della 5α-reduttasi
e diminuzione della capacità di
legame del diidrotestosterone
intraprostatico. Spesso la sua
prescrizione viene associata a
quella di Serenoa repens.

epilobio

le sommità della pianta
sono impiegate dalla medicina
popolare nel trattamento dell’IPB e
nei disturbi della minzione a essa
associati. Sono state evidenziate
proprietà antiflogistiche,
antiossidanti e immunomodulanti.

melograno

contiene polifenoli con azione antiossidante  è utile nella prevenzione
dei rischi e dei disturbi del sistema vascolare favorire la funzionalità dell’apparato cardiovascolare,
grazie all’acido ellagico, ha dimostrato ad esempio di
inibire direttamente la crescita cellulare e di indurre l’apoptosi in
linee cellulari di cancro prostatico umano sensibili agli androgeni.
L’estratto di melagrana può ridurre i livelli sierici (medie) di glucosio, insulina, colesterolo totale, colesterolo LDL e plasmatici di MDA, IL-6 e hs-CRP ed aumentare i livelli di colesterolo HDL.  Il melograno la capacità di preservare l’ossidazione dei lipidi e quindi sarebbero in grado di manifestare proprietà antiossidanti.

aglio

attività immunostimolante dell’aglio sulle vie urinarie: sono stati valutati gli effetti della somministrazione orale di aglio sull’escrezione di citochine nelle vie urinarie. Sono stati analizzati relativamente ai livelli di interleuchina-8 (IL-8), interleuchina 12 (IL-12), Tumor Necrosis Factor-alfa (TNF-α), disolfuro di diallile (DADS) e solfuro di diallile (DAS). Dalla sperimentazione è emerso un aumento significativo (verso basale) dei livelli di IL-12. Gli autori della sperimentazione concludono osservando che questi risultati incoraggiano ulteriori studi finalizzati a indagare il ruolo immunostimolante dell’aglio nel tratto urinario e i suoi potenziali utilizzi terapeutici in ambito urologico.

serenoa

La Commissione E dell’Istituto Federale per i Prodotti Farmaceutici
(BfArM) e l’OMS riconoscono l’impiego della Serenoa repens come
adiuvante per trattare le turbe urinarie (pollachiuria, disuria, pesantezza
pelvica) che accompagnano l’IPB lieve e moderata (fasi I
e II). Per quanto riguarda il meccanismo d’azione, sembra sia in
gioco un’azione di inibizione della 5-α-testosterone-reduttasi, con
inibizione della conversione del testerone in diidrotestosterone,
un’azione di inibizione della ciclo-ossigenasi e un’azione antiestrogenica
che si manifesta a livello del tessuto stromale con inibizione
diretta della proliferazione stromale (Bruneton J., 2009). Da non
dimenticare l’effetto spamolitico e decongestionante, che favorisce
il miglioramento del quadro infiammatorio a livello della mucosa
vescicale e uretrale, spesso concomitante. I principali componenti
contenuti nel frutto maturo ed essiccato (drupa) sono: β-sitosterolo,
acidi grassi liberi, carotenoidi, olio essenziale e polisaccaridi.

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jep.2018.11.045. Epub 2018 Dec 5.


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