n 21

È bene agire sui normali meccanismi di regolazione dei principali assi metabolici usando le capacità di alcuni neurotrasmettitori (ormoni, minerali e citochine) il cui equilibrio è alterato da comportamenti alimentari sbagliati (leptina, grelina, insulina, sodio, calcio, magnesio, zinco, vitamine C e D, ormone della crescita, collagene, TNF-alfa, NF-kB), piuttosto che attraverso elementi come i farmaci. Diete a basso valore energetico, povere di nutrienti raffinati e ad alto contenuto di fibre e polifenoli (verdure, cereali integrali, legumi, frutta), possono considerarsi un importante ostacolo agli stimoli ambientali che innescano e fanno progredire le condizioni autoimmuni. Un potente impulso regolatore cerebrale è quello derivante da una metodica attività fisica quotidiana sia in chiave preventiva sia curativa di diverse malattie: diabete, ipertensione, sovrappeso, ipotiroidismo, depressione, Alzheimer, Parkinson, dislipidemie e patologie autoimmuni cardiovascolari come infarto e ictus. Nella Medicina di Segnale si reputano nocivi tutti quegli impulsi in grado di alterare il corretto messaggio leptinico dell’ipotalamo, sia in aumento (se eccessivo) sia in riduzione (sedentarietà, insonnia, stress, depressione, ansia, uso di farmaci, intossicazione, carenza nutrizionale, vitaminica, minerale e proteica, stato infiammatorio cronico e altri fattori che possano rappresentare un pericolo per la vita o per la salute). Se l’ipotalamo percepisce una situazione di allarme, di intossicazione o squilibrio, attraverso la spia della leptina o di altre adipochine, invia inizialmente messaggi di prudenza e poi (se la situazione si aggrava) di blocco di tutti gli assi metabolici più importanti: tiroide, surrene, gonadi, apparato osteomuscolare, sistema immunitario.  Un apparato in buon equilibrio ha sistemi di difesa e facoltà antiossidanti capaci di gestire uno sgarro alimentare durante la settimana non pregiudicando la nostra salute. Il problema nasce quando mangiamo quei cibi quotidianamente provocando un sovraccarico permanente, tale da non consentire all’organismo di liberarsene, e può quindi provocare malattie. In tali casi l’attività fisica può migliorare il funzionamento dell’apparato gastrointestinale, aiutare a mantenere un peso corretto (c’è correlazione tra obesità o sovrappeso e l’aumento del rischio di sviluppare patologie croniche) e potenziare il sistema immunitario. È quindi salutare: basare la propria alimentazione su cibi di origine vegetale, carboidrati integrali, legumi, verdure e frutta (queste ultime apportano anche fibre, nutrienti essenziali, sostanze antiossidanti, antiinfiammatorie e protettive del DNA); ridurre il consumo di carne rossa, preferendo come fonte proteica il pesce, le uova e i legumi. Quest’ultimi favoriscono l’immissione di fibre utili a ottimizzare il microbiota intestinale, stimolando la produzione di butirrato che protegge la mucosa dell’alvo, ma soprattutto consentono di diminuire l’infiammazione latente (↓PCR), attivano l’AMPK (proteina chinasi AMP-activated) e abbassano l’attività di AKT (proteina chinasi B), che impedisce la riparazione del DNA (perciò si ha un’inibizione del recettore della mTOR, cioè Rapamicina, limitando la sintesi dei grassi e delle proteine indispensabili alla crescita del tumore). Bisogna introdurre nella dieta le spezie antinfiammatorie come curcuma, zenzero e cannella; astenersi dal fumo e dall’uso di sostanze stupefacenti, ridurre quello di alcolici e limitare il latte e derivati. Evitare alimenti lavorati o pronti (ricchi di sale), di grassi saturi, di bevande gassate e zuccherine e carboidrati raffinati con “calorie vuote” (nella lavorazione vengono scartati il germe e la crusca che racchiude un’elevata quantità di fibra). L’alimentazione non consiste nel solo apporto di sostanze chimiche (carboidrati, grassi e proteine), ma anche in quello di energie elettromagnetiche che si esprimono mediante le frequenze vibratorie della luce visibile e della sua diversa composizione spettrale (attraverso la loro esposizione al sole i frutti e i semi maturano e acquisiscono la propria colorazione caratteristica e di conseguenza il proprio sapore). È fondamentale quindi fare attenzione nel menu quotidiano al colore degli alimenti e alla loro lunghezza d’onda:
·         Verde per l’equilibrio (yin-yang). Le foglie verdi sono alcalinizzanti per l’organismo e contrastano l’acidità a cui tendiamo con il progredire dell’età.
·         Rosso per eliminare le carenze di ferro a livello degli eritrociti (globuli rossi). Forma ioni che separano i materiali ferrosi in sali (poi eliminati) e ferro (invece assorbito) e può essere anche usata per contrastare le secrezioni mucose dell’albero respiratorio (riniti, asma, bronchiti, ecc.) dei soggetti che abusano di latte vaccino e derivati.
·         Arancione per l’energia del nostro sistema psicofisico. Corrisponde alla frequenza vibratoria del DNA, portando armonia nelle spirali della vita microcosmica. È presente nelle carote, arance, pesche e albicocche e perciò ha un effetto tonificante sul sistema immunitario.
·         Rosso che agisce sul sangue e ci permette di rimanere in contatto con la terra, alimentando il nostro campo di energia elettromagnetica. Se il livello di quest’ultima è basso prendiamo con più facilità raffreddori e altre infezioni. È quindi essenziale la concentrazione energetica dei colori ad alta lunghezza d’onda e bassa frequenza per attivare al massimo il nostro sistema di difesa: i frutti rossi incrementano il calore (ciliegie) o hanno un effetto rinfrescante (pomodori).
Giallo, che rappresenta il massimo della luminosità diurna, per i disturbi del sistema nervoso. Inoltre giova molto nella dieta per la tonificazione del chakra intestinale (la zucca gialla ha proprietà riattivante la peristalsi dell’alvo).
·         Blu e indaco hanno un esito purificante su tutto l’organismo.


       

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funghi medicinali

Sia a livello agonistico sia a livello amatoriale, l’utilizzo dei Funghi Medicinali
è indicato per aiutare l’organismo durante gli allenamenti e le gare
fondamentale sostenere
nello sforzo
fisico il metabolismo
energetico, così come
nella fase successiva,
è altrettanto importante reintegrare
le energie consumate.
Per migliorare le prestazioni
e per garantire una maggiore
resistenza allo sforzo è necessario
garantire una corretta
ossigenazione e sostenere l’energia
mentale. Si consiglia di associare
all’assunzione dei Funghi
Medicinali la Vitamina C, per
migliorare l’assorbimento intestinale
dei principi attivi. I
Funghi Medicinali si possono associare
ai farmaci. Anzi, tendono
a ridurre gli effetti collaterali dei
farmaci chimici convenzionali.
Di cosa hanno bisogno gli
sportivi? Gli sportivi sono alla
ricerca di cinque obiettivi:
1) aumentare l’energia fisica
durante lo sforzo;
2) rendere più efficiente l’energia mentale (lucidità e
freddezza sono infatti qualità
essenziali per un atleta);
3) migliorare i tempi di recupero
dopo l’allenamento;
4) accelerare lo smaltimento dell’acido
lattico e dei radicali liberi;
5) prevenire gli infortuni.
funghi tra i quali Cordyceps, Agaricus,
Reishi aumentano l’energia
fisica, migliorano la forza mentale,
smaltiscono l’acido lattico
e i radicali liberi e abbassano il
rischio d’infortuni. Queste
azioni possono rivelarsi preziose
nello sportivo, perché
riducono la tensione o la sfiducia
nei propri mezzi prima e
durante la gara.
La terapia enzimatica con i funghi può essere utile per pazienti con sovraccarico tossinico a rischio di patologie degenerative.
• Enzimi antiossidanti: l’enzima superossido dismutasi (SOD) catalizza la distruzione dei radicali superossido e protegge dallo stress ossidativo cellule e tessuti (il deficit di SOD è implicato nel Parkinson, nelle malattie oncologiche e nell’anemia);
• Laccasi: è utile per la prevenzione dello stress ossidativo. Importante nella biodegradazione di inquinanti ambientali (declorinazione di composti clorofenolici);
• Glucosio-2-ossidasi e Proteasi: enzimi che concorrono all’inibizione della proliferazione cellulare;
• Perossidasi, Citocromo P-450 e Citocromo P-450 reduttasi: enzimi coinvolti nella detossificazione;
• Inibitori della trombina per una regolazione della coagulazione.
Polisaccaridi
Sono costituiti da unità ripetitive di monomeri saccaridici uniti tra loro da legami glicosidici, hanno struttura ramificata e si possono unire alle proteine formando composti chiamati glicoproteine o proteoglicani.

agaricus blazei

contiene polissaccaridi
(á e â proteoglicani), proteine,
minerali, vitamine B1, B2, B6, B12, niacina,
acido pantotenico, acido folico, biotina, vitamina
D (nel carpoforo) e molti enzimi. Come
tutti i funghi è un grande captatore di
metalli in particolare il cadmio, perciò se se
ne dovesse fare un uso prolungato sarà bene
accertarsi della provenienza e del tipo di
coltivazione. L’Agarico è stato approfonditamente
studiato in vitro e in vivo per i suoi effetti
sul Sistema Immunitario in particolare
sui tumori. finora ha dato risultati di particolare
efficacia in alcune patologie tumorali come
quelle polmonari, epatiche e pancreatiche,
nonché nel cancro del seno, in quello prostatico
e cerebrale. Possiede polisaccaridi a effetto
inibente la crescita tumorale e stimolanti il
sistema immunitario, due di questi con legami
proteici (peptidi polisaccaridici), Il PSP e
il PSK, studi con quest’ultimo – ottenuti dal
micelio – hanno mostrato un’azione stimolante
del sistema immunitario e un’ampia azione
antineoplastica. Questo polisaccaride agisce
direttamente sulle cellule tumorali stimolando
indirettamente l’immunità cellulare e sostenendo
di conseguenza le difese antitumorali
del corpo. È in grado di potenziare
le difese immunitarie contro
germi patogeni (Bernardshaw
S, 2005 e 2006), si rivela una risorsa
efficace anche nelle allergie
(Ellertsen LK, 2009) e nelle malattie
autoimmuni (Morimoto T,
2008; Takimoto H, 2008).
L’Agaricus contribuisce ad abbassare
la glicemia quando è
elevata e può essere un utile rimedio
per chi soffre di diabete
(Hsu CH, 2008). Supporta il
metabolismo e contrasta il sovrappeso
(Hsu CH, 2008).
Riduce e spesso riporta alla
norma livelli elevati di transaminasi
(Barbisan LF, 2002).
Inoltre ha un effetto benefico
sulla pelle (Hyde KD, 2010) e
aumenta l’energia psicofisica
(Halpern GM, 2007). Questo fungo ha una chiara funzione
antiangiogenetica e antiproliferativa. Altre
due funzioni sono: l’attività
antiallergica, attraverso
l’attivazione dei macrofagi
e la differenziazione dei
linfociti T in cellule Th1 migliorando
la bilancia Th1/Th2, e la capacità antifungina
nei confronti della Candida Albicans
aumentando la produzione del perossido di
idrogeno dei macrofagi. I polisaccaridi e le glicoproteinevengono trasportati dai macrofagi intestinali
al midollo osseo e al reticolo endoteliale, a
questo punto accade una cascata di eventi
che coinvolgono recettori del complemento
e cellule del Sistema Immunitario che vengono
stimolate a riconoscere le cellule infettate
da virus, trasformate o presentanti antigeni
specifi ci. Alla fi ne si avrà secrezione
di acido nitrico, TNF – á, IL – 8 E IL – 12.
Inoltre, i polisaccaridi del fungo facilitano
l’adesione dei leucociti all’entotelio, favorendo
gli spostamenti e l’adesione verso i tessuti
che sono stati attaccati da infezioni o da
tumori. È stato anche dimostrato che è in
grado di abbattere la proliferazione di cellule
tumorali senza effetti citotossici verso le
altre cellule, solo attraverso l’apoptosi (morte
cellulare autoindotta). Per le sue capacità
chemio preventive l’Agarico è molto indicato
come supporto alla chemioterapia, grazie
anche a principi attivi come gli ergosteroli,
in grado di prevenire l’angiogenesi tumorale.
Per potenziarne l’effetto si consiglia di assumerlo
assieme alla vitamina C. Ne è consigliato
l’uso in tutte le neoplasie di origine
ambientale (da xenobiotici), dello stomaco,
intestino, polmoni, fegato e pancreas. Ulteriori
proprietà dell’Agaricus: l’impiego nelle
malattie autoimmuni, nell’ipercolesterolemia,
nelle tossiemie epatiche.

spirulina

ricca di Ferro
e vanta il 65% di proteine, già trasformate
in aminoacido, e un’eccezionale concentrazione
di vitamine (B, D, E, K), minerali
(Calcio, Magnesio, Ferro, Potassio, Zinco,
Rame, Manganese, Cromo, Selenio), aminoacidi essenziali e Betacarotene. È particolarmente
indicata per chi pratica sport come
fonte di energia naturale per migliorare
prestazione e recupero. altamente assimilabile e raccomandata
anche a persone con problemi di digestione.

chlorella

(“il gioiello d’Oriente”) è
utile per la chelosi dei
metalli pesanti, con un’alta concentrazione
di vitamine, minerali, proteine enzimi e la
più alta concentrazione di Clorofilla presente
in natura. Gli studi hanno evidenziato che
è indicata per migliorare la longevità cellulare.
È utile per anemie, disintossicazione
chimica e da farmaci, trombocitopenia,
obesità, ulcera duodenale, gastrite, ipercolesterolemia,
ipotiroidismo, cheloidi.

echinacea

proprietà immunobiologiche caratterizzate da aumento delle difese organiche. Si ritiene, in effetti, che lo spettro d’azione della pianta sia determinato da un aumento delle difese endogene, tramite stimolazione aspecifica del sistema immunitario, in particolare mediante l’attivazione della fagocitosi e la liberazione di citochine e altri fattori. Può essere impiegata sia in modo preventivo che nella malattia in atto, e in questo caso va assunta ai primissimi sintomi. Se ne indica l’uso, infatti, nella profilassi e nel trattamento coadiuvante delle infezioni recidivanti delle vie respiratorie in quanto la pianta è in grado di rafforzare le difese dell’ organismo nei confronti delle malattie da raffreddamento, delle sindromi influenzali, e delle affezioni che interessano delle vie respiratorie superiori.

astragalo

Ha una forte azione tonificante e antiastenica
(senza comunque interferire con il sonno),
aumenta la funzionalità adreno-corticalica innalzando
la soglia della resistenza ai fattori di stress
e rialzando in particolare i livelli energetici (il Qi)
di milza, timo e polmone. Dal punto di vista chimico
si individuano polisaccaridi (astragaloglucani e
astragalani), saponine triterpeniche (astragalosidi),
isoflavoni (calicosina e formonoletina), flavonoidi e
amine biogene (colina, betaina).
possiede proprietà adattogene, antiossidanti, toniche e antiinfiammatorie. È utile per sostenere il soggetto durante la convalescenza.
azione immunomodulante agisce sul  Sistema Immunitario aumentando il numero
e la funzionalità dei macrofagi e la loro attività fagocitaria
e chemiotattica, e la citotossicità delle cellule NK
e delle cellule LAK. Stimola la secrezione di IL-1, IL-2
e TNF, la risposta dell’interferone alle infezioni virali.
In alcuni studi si lega ai recettori dei linfociti B, o
migliora la risposta anticorpale a un antigene presentato
da Th, e aumenta la produzione di anticorpi IgA e
IgG. Ha stimolato la produzione di linfociti e ripristinato
la funzionalità compromessa di linfociti Th. aumenta la concentrazione di IgM,
IgE e cAMP e l’induzione di interferone (INF) da parte
dei leucociti periferici. In soggetti predisposti al raffreddore
aumenta la concentrazione di IgA e IgG dopo
60 giorni.

funghi medicinali

adattogeni”,
definizione ripresa dalla
Medicina Tradizionale Cinese,
che li considera sostanze naturali
innocue, utilizzabili per lunghi
periodi di tempo, senza causare
effetti collaterali o stress aggiuntivi.
La loro azione si esplica
attraverso la normalizzazione
aspecifica, indipendentemente
dalla direzione dello stato della
patologia e tramite il riequilibrio
del sistema immunitario,
supportando il normale funzionamento
di organi e apparati.
ricchi di
amminoacidi, vitamine, oligoelementi, enzimi e
proteine, armonicamente equilibrati e naturalmente
bilanciati, dotati di attività terapeutiche, grazie al
mico-complesso che li rende agenti naturali molto
efficaci nel prevenire e gestire diverse problematiche.
Costituiti da un
vasto spettro di composti bioattivi, la cui assunzione
fornisce la più alta disponibilità di alfa- e betaglucani,
enzimi, prebiotici, antibiotici naturali, vitamine
del gruppo B, ergosterolo (precursore della
vitamina D), minerali (come selenio e zinco), amminoacidi
essenziali e altre sostanze nutritive.
I funghi medicinali sono regolatori omeostatici, attraverso
meccanismi immunitari e neuroendocrini,
supportano l’organismo, aumentando la resistenza
aspecifica ad agenti stressogeni di diversa natura
(tra cui anche agenti chimici, fisici, biologici) modulando,
ripristinando e favorendo il mantenimento
dell’equilibrio omeostatico.
I funghi rendono possibile un’azione di riequilibrio
sui quattro sistemi di autoregolazione contemporaneamente:
Sistema Nervoso, Sistema Endocrino,
Sistema Immunitario e Psiche, riuscendo a conservare
un equilibrio Pnei, fondamentale per il
mantenimento di uno stato di salute.

reishi

È il fungo
dell’“immortalità”, come lo chiamano in
Cina, dai “mille anni” per le sue innumerevoli
proprietà. Contiene Polisaccaridi (â
– glucani), terpenoidi, glicoproteine, cerebrosidi,
proteine, minerali (germanio). Le principali attività farmacologiche
sono quelle a livello del Sistema Immunitario
dal momento che ne potenzia l’attività
aspecifica e specifica (aumento dell’
Il. 2 citochina). Il Reishi, grazie alla presenza
di alcuni principi attivi: i
terpeni (che hanno un effetto
cortison-like) svolge un’azione
antinfiammatoria (Stavinoha
W, 1991 e 1995; Joseph S,
2009), utile in caso di micro-
traumatismi, che sono
inevitabili nell’attività sportiva. Reishi è un fungo che migliora
le difese immunitarie (Powell M,
2006; Tasaka K, 1988; Yamada,
2007) e la pelle (Chien CC,
2008). In particolare, si rivela
utile nella prevenzione e nella
cura di alcune patologie del
fegato (Gao YH, 2003), dell’apparato
cardiocircolatorio (Gao
YH, 2004), del rene (Futrakul
N, 2003 e 2004), dello stomaco
(Yu CG, 1999) e dell’apparato
sessuale femminile e maschile
(Shimizu et al., 2009).
A livello oncologico, oltre a
diminuire il processo metastatico, induce
apoptosi delle cellule tumorali. Uno dei primi
studi è stato fatto proprio in Occidente
su melanoma, linfoma, leucemie: è in grado
di inibire il fattore di crescita angiogenetico.
Ha anche interessanti proprietà anti-
HIV. Altre patologie trattate sono: epatopati
croniche, ipertensione, asma, diabete,
protezione dei neuroni da processi degenerativi
dovuti a ischemia e diminuzione dei
danni del morbo di Parkinson, in Cina viene
utilizzato anche per insonnia e disturbi
psichiatrici.
Cordyceps, Reishi e Agaricus
aumentano mediatori cerebrali
quali nor-adrenalina e
dopamina, determinanti nel
sostenere lo sforzo neuromuscolare,
nell’aumentare la
forza e ridurre il senso di stanchezza
e di fatica (Halpern
GM, 2007). Cordyceps, Reishi e Agaricus
riforniscono l’organismo di alcuni
mediatori cerebrali (come
nor-adrenalina e dopamina),
capaci di esercitare un doppio
effetto: anti-fatica e anti-depressivo
(Halpern GM, 2007;
Phan CW, 2015).
• Cordyceps e Reishi alleviano
ansia, stress (Tang, 2005) e insonnia
(Wang, 2001). Queste
azioni possono rivelarsi preziose
nello sportivo, perché
riducono la tensione o la sfiducia
nei propri mezzi prima e
durante la gara.

maitake

Ha un tropismo specifico per il sistema immunitario.
In alcuni tumori sembra esplicare
un’azione sinergica alle terapie tradizionali
riducendo per altro gli effetti negativi della
chemioterapia. Stimola i macrofagi e le cellule
NK, i linfociti T e aumenta i livelli di
interleuchina 1 e 2 e delle linfochine.
I primi studi scientifi ci rilevanti risalgono
agli anni ’80, quando un micologo giapponese,
H. Nanba, scoprì che il suo mix di polisaccaridi
era particolarmente efficace e,
oltre a essere usato nell’alimentazione, da
millenni veniva usato per curare svariate
patologie come prevenzione del cancro, dell’inipertensione,
dismetabolie, e come rivitalizzante.
Oltre ai menzionati polisaccaridi
il Maitake contiene vitamine del gruppo
B, acidi grassi polinsaturi, provitamina
D2, magnesio, potassio, calcio, fosfolipidi e
molte fibre. Attualmente gli studi scientifici si sono orientati sugli effetti del Maitake
riguardo alle malattie degenerative, metaboliche
e sul Sistema Immunitario.
L’azione antitumorale di questa miscela di
polisaccaridi approvata anche dall’FDA, ha dimostrato,
oltre all’effetto di rallentamento e/o
inibizione della crescita tumorale e l’azione
antimetastatica, una singolare capacità di
ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia
(nausea, astenia, vomito, dolore, infezioni)
amplifi candone però gli effetti curativi.
Anche in questo caso la vitamina C
assunta assieme agli estratti polisaccaridici
ne potenziava gli effetti, agendo anche
sull’induzione dell’apoptosi cellulare. Studi
sui pazienti HIV positivi ai quali furono
somministrati per un anno i polisaccaridi, hanno evidenziato
nell’85% dei casi una inibizione
del virus, aumento dei linfociti T. HelperCD4+, maggior benessere generale e resistenza
alle infezioni opportuniste.
Le proprietà ipoglicemizzanti della sono da attribuire all’azione inibente
l’enzima á–glicosidasi, che infl uenza
il metabolismo del glucosio, dunque da
assumere prima o durante il pasto; questo
fungo esercita anche un’azione regolatrice
sulla pressione, ma anche sulle classiche
dismetabolie correlate, aumento di colesterolo,
trigliceridi su cui viene attuata una
vera e propria inibizione. Viene utilizzato
con ottimi risultati nell’assetto lipidico e
dunque nel controllo del peso.
A livello
metabolico diminuisce i livelli totali di
colesterolo nel plasma e aiuta a controllare
la pressione arteriosa, diminuendo il rischio
cardiovascolare soprattutto negli obesi. Sul
controllo del peso ha mostrato un aumento
dell’attività metabolica e la diminuzione della
sintesi degli acidi grassi a partire dal glucosio,
così come l’inibizione della maturazione
degli adipociti bruni. Altresì produce riduzione
dei trigliceridi. Il Memorial Sloan Kettering
Cancer Centre di New York che studia
le varie terapie per contrastare il cancro ha
sperimentato gli effetti dei betaglucani del
fungo Maitake per potenziare il trattamento
del rituximab aumentando l’efficacia di un
anticorpo monoclonale, il 3F8, per pazienti
affetti da neuroblastoma non responder. Lo
stesso Istituto sta portando avanti sperimentazioni
sempre con il Maitake per il cancro
della mammella.

aloe

Nello sportivo l’Aloe, facilita l’eliminazione di tossine e dei radicali liberi formati in eccesso durante l’attività sportiva, la corretta funzionalità cellulare, riducendo il senso di affaticamento ed un più veloce recupero, contribuendo al miglioramento della prestazione atletica.
L’azione benefica di Aloe è dovuta non tanto a singoli componenti ma, soprattutto, all’azione sinergica delle sostanze presenti nella sua complessa composizione chimica che conta circa un centinaio di sostanze funzionali di elevato valore biologico e nutrizionale.
Le ricerche più recenti indicano che il largo ventaglio di sostanze contenute nella pianta medicinale dell’Aloe Arborescens si possono dividere in tre gruppi:
a.  polisaccaridi ovvero zuccheri complessi ad elevato peso molecolare, soprattutto rappresentati da acemannani, galattomannani e glucomannani che compongono del gel contenuto nella parte interna della foglia
b.  antrachinoni e sostanze fenoliche contenuti nella cuticola e parte esterna della foglia che sono contenute nel latex
c.  numerose biomolecole ad elevato contenuto nutrizionale e funzionale come zuccheri semplici, glicoproteine, acidi organici, fitosteroli, vitamine, amminoacidi inclusi gli essenziali, enzimi e sali minerali.

funghi medicinali

molti lavori sperimentali
sui funghi hanno evidenziato proprietà antiossidanti,
antiipertensive, ipocolesterolemizzanti,
epatoprotettive, antifibrotiche, antidiabetiche,
antiinfiammatorie, antivirali, antimicrobiche,
rigeneranti le mucose gastrointestinali (Leakygut-
syndrome), non che di modulazione tiroidea,
immunologica e di riduzione degli effetti collaterali
delle terapie oncologiche, proteggendo la funzione
ematopoietica del midollo osseo e migliorando la
funzionalità del tratto digerente.
L’azione si esplica direttamente
nel garantire una immunosorveglianza, mantenendo
attive le cellule del sistema immunitario,
modulando la risposta antitumorale del corpo, aumentando
il numero di Natural killer e macrofagi.
I funghi vengono utilizzati come immunomodulanti
in varie patologie. L’efficacia degli
estratti fungini nella regolazione delle citochine e
nell’espressione dei linfociti è stata clinicamente
dimostrata in pazienti con patologie autoimmuni e oncologiche. Allo stesso modo, le loro
proprietà antivirali sono state dimostrate in studi
clinici con pazienti affetti da virus come l’HPV
e l’HIV.
Possiedono un elevato corredo enzimatico, utile per svolgere
un’azione sul sistema immunitario di soggetti con
sovraccarico tossinico e a rischio di patologie degenerative,
per una riduzione dello stress ossidativo
e per una detossificazione diretta delle tossine, migliorando
l’utilizzazione energetica, il metabolismo
cellulare e rivitalizzando le cellule.
Un sistema immunitario forte è essenziale per il
mantenimento di uno stato di salute, assumere adattogeni la cui
attività principale è quella di essere degli ottimi immunomodulanti
risulta essere molto vantaggioso
sia in prevenzione sia per mantenere o ristabilire
un’omeostasi.

shitake

Contiene il polisaccaride
lentinano, Centinamycins A e
B, Eritadenina, aminoacidi vari. Essiccato
contiene anche vitamina D, (Protovitamina
D, ergosterolo), vitamina B1, B2, B12, acido
pantotenico, minerali, tutti i fondamentali.
Va utilizzato entro pochi giorni dalla
raccolta, meglio se essiccato.
Nel 1969 fu isolato da questo fungo il
polissaccaride lentinano, che è divenuto il
terzo farmaco oncologico più venduto nel
mondo. Il lentinano, e non solo, attiva i macrofagi,
i linfociti T e le cellule NK (Natural
Killer), aumenta la produzione di anticorpi,
di interleuchina e di interferone. L’attività
antitumorale è prevalentemente imputata
all’attivazione del Sistema Immunitario.
Gli
usi tradizionali dello shiitake
includono la prevenzione di
alcune neoplasie, l’abbassamento
dei livelli di colesterolo,
il potenziamento del sistema
immunitario e il controllo
delle infezioni.
Revisioni qualitative di studi
sia di laboratorio sia clinici hanno
suggerito che esso può potenziare alcune
funzioni del sistema immunitario e
migliorare la risposta immune, la qualità
della vita nonché alleviare gli effetti
avversi della chemioterapia, se viene
assunto in aggiunta alla terapia standard
nei casi di tumore polmonare, gastrico e
del colon-retto.
Sebbene il meccanismo d’azione del
lentinano non sia ancora del tutto
chiaro, le prove raccolte hanno mostrato
che può essere utile per migliorare la
risposta immunitaria, la sopravvivenza
a 1 anno, lo stato generale, la
qualità di vita e la tossicità di
radio e chemioterapia se viene
somministrato in aggiunta alla
terapia standard, specialmente
per alcuni tumori polmonari e
gastrointestinali.
Gli autori consigliano di sviluppare
ulteriori studi a causa delle
limitazioni delle ricerche a oggi
pubblicate.
È
stata sperimentata anche un’azione antivirale,
anti HIV, antiepatite e antimicrobica,
è in grado di antagonizzare gli effetti
del TNF–á, perciò indicato nei trattamenti
chemioterapici anche per le attività epatoprotettive.
È da notare che funziona al meglio su un Sistema Immunitario integro,
non “inquinato” da farmaci inibitori, chemioterapici
o cortisonici.

cordyceps

oro del Tibet
In Cina è utilizzato da millenni per disfunzioni
sessuali, stanchezza cronica,
depressione, nelle malattie respiratorie
e renali, e come immunostimolante e antitumorale.
Contiene tutti gli aminoacidi essenziali,
mono, oligosaccaridi e polisaccaridi, steroli
(ergosterolo) vitamine E, B1, B2, B12, K
e macro e microelementi. La Cordicepina è
un importante nucleotide a forte capacità
bioattivante, unico in natura.
La dimostrazione dell’efficacia
del Cordyceps a livello internazionale
è avvenuta negli anni
novanta, quando ai Giochi
nazionali di atletica leggera
a Pechino e ai Campionati
mondiali di atletica leggera a
Norimberga, le atlete cinesi
stabilirono numerosi record
nella corsa e nel mezzofondo,
impressionando gli addetti ai lavori
e il pubblico. Le sportive
rivelarono di aver utilizzato
per alcuni mesi, durante il periodo
di preparazione e nelle
gare, proprio il Cordyceps
(Steinkraus DC, et al. 1994). Cordyceps
Potenzia le difese immunitarie
nelle malattie provocate
da germi (Kuo CF, 2005 e
2007), nelle allergie e nelle
malattie autoimmuni (Chen
JR, 1993). Rafforza le ossa e
le cartilagini articolari (Qi W,
2012). Il Cordyceps è efficace
per la salute del fegato, riduce
e spesso riporta nella norma
livelli elevati di transaminasi
(GOT e GPT) (Liu YK, 2003;
Manabe N, 1996). Migliora la
circolazione sanguigna nell’organismo,
la salute del cuore
(Chen DG, 1995) e del rene
(Huang BM, 1990). Inoltre
tende ad alleviare le alterazioni
dell’apparato sessuale maschile
(Huang BM, 2001) e femminile
(Huang BM, 2004). Dalla ricerca è stata evidenziata nel
Cordyceps un’attività antidepressiva attraverso
una modulazione dell’adrenalina
e dopamina. Regolarizzando la produzione
di neurotrasmettitori e dell’ormone deidroepiandrosterone,
convalida l’azione “tonica”
per cui è stato così ricercato; come
tonico sessuale regola la produzione degli
ormoni sia maschili che femminili, aumentando
la libido. Aumenta, utilissimo
per gli atleti, la resistenza agli sforzi fisici,
con incremento della produzione di ATP e
ossigenazione dei tessuti senza avere effetti
dopanti.
osseo, sembra con un’azione protettiva
sul processo dell’emopoiesi. Il Cordyceps aumenta l’ossigenazione
del sangue. Uno
studio condotto dal professor
Xiao Yi e pubblicato su The
Chinese Journal of Integrative
Medicine ha documentato
che la sua somministrazione
in un gruppo di volontari
sani ha aumentato l’ossigenazione
del sangue del 4,8%
e la forza-lavoro dell’8,3% (Yi
et al., 2004), incrementando
in questo modo anche la produzione
di ATP, il carburante
con cui produciamo l’energia
necessaria per vivere (Zhu et
al., 1998 part I° e part II°).
Il Cordyceps (Yan XF,
2013), secondo questo interessante
studio, attraverso
l’adenosina, una sostanza
capace di esercitare un’utile
vasodilatazione, sembra in
grado di aumentare la portata
sanguigna nell’organismo.
Nello sport, durante lo sforzo
fisico, il Cordyceps è un utile
apporto per gli organi che
richiedono un maggiore fabbisogno
energetico.
Cordyceps (Yang YZ,
1994; Zhang Z,1995), Reishi
(Wong KL, 2004; You YH,
2002; Rajasekaran M, 2012)
e Agaricus (Tsai SY, 2007;
Soares AA, 2009), grazie alla
loro azione antiossidante, contrastano
i radicali liberi ROS
(specie reattive dell’ossigeno),
prodotti in grande quantità durante
l’esercizio fisico. Se non
vengono rimossi, danneggiano
il fisico, causando invecchiamento
cellulare precoce e
favorendo anche infortuni.
• Il Cordyceps favorisce un
miglior recupero dopo l’allenamento
perché accelera lo
smaltimento dell’acido lattico
(Xiao Y, 2004), responsabile
del perdurare della stanchezza
e del dolore muscolare. Questo fungo “miracoloso” è consigliato
agli astenici, agli ansiosi, ai malati anche
con grandi disfunzioni epatiche, agli atleti,
nei casi di impotenza, diminuzione della
libido e durante chemio e radioterapia per
attenuarne gli effetti collaterali.

resveratrolo

Tra i polifenoli presenti in natura il Resveratrolo spicca per le sue proprietà cardioprotettive (a tutti è noto, per esempio, il celebre “paradosso francese”) e di certo può a questo proposito rivelarsi un utile strumento terapeutico-preventivo per fumatori ed ex fumatori. È inoltre in grado di accelerare i processi di detossificazione
da xenobioti (quali nicotina e prodotti di combustione del tabacco) favorendo il turn-over cellulare e potenziando i processi enzimatici. Ciò che si sta mettendo in evidenza, attraverso più recenti studi clinici e su modelli animali, è il suo effetto protettivo a livello osseo nel contrastare gli effetti negativi del fumo di sigaretta, inducendo il reclutamento e la differenziazione delle cellule staminali mesenchimali (attori fondamentali nei processi riparativi di ossa e cartilagini)
in cellule formanti il tessuto osseo, offrendo un potenziale trattamento aggiuntivo nella cura di fratture problematiche
nei fumatori.

vitamina D

Da notare come in pazienti
con malattie infiammatorie dell’intestino (IBD), come
il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, vi sia la tendenza
a sviluppare cancro colorettale se i livelli di vitamina D
sono insufficienti. Lo dimostra una review americana
che ha esaminato un totale di 2809 pazienti con IBD. I
livelli plasmatici medi erano di 26 ng/ml, con un terzo
dei pazienti con valori deficitari di 25(OH)D (< 20 ng/
ml). Durante un periodo medio di follow-up di 11 anni,
196 pazienti hanno sviluppato un cancro colorettale. I
pazienti che avevano valori più bassi di vitamina D hanno
mostrato un maggior rischio per tale patologia (OR
1,82; 95% CI, 1,25-2,65). Già un semplice aumento di 1
ng/ml di tale vitamina riduce dell’8% questo rischio (OR
0,92; 95% CI, 0,88-0,96) .

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